L'uso di prodotti rameici, iniziato ormai da oltre un secolo con la poltiglia bordolese, ha permesso un enorme passo avanti nella difesa delle colture. Questi prodotti hanno permesso di combattere malattie che si credeva fossero imbattibili.
Ora la situazione è cambiata e l'agricoltura deve fare un ulteriore passo avanti.
Quelle stesse forme insolubili di rame stanno diventando il problema e stanno contaminando i suoli italiani, dove si accumulano da più di cent'anni.
I problemi legati all'accumulo di rame nel terreno sono svariati, ma chi ne risente di più sono le radici, i microrganismi e i piccoli animali come i lombrichi.
Il rame è però assolutamente necessario per la vita della pianta e deve essere usato in forma assimilabile e solubile in acqua.
Il rame che si trova già nel terreno tra l'altro è praticamente inutile per la nutrizione della pianta. Più ne è presente, meno le radici sono capaci di assorbirlo.
L'agricoltura deve fare quindi un ulteriore passo avanti; un passo che permetta di eliminare il problema della contaminazione da rame nel suolo.
Bisogna usare forme di rame:
solubili,
assimilabili
che permettano un basso dosaggio
Immagine presa da: Copper distribution in European topsoils. An assessment based on LUCAS soil survey. Ballabio et al., Science of the total environment 636 (2018) 282-298
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